Archivi categoria: Le Note del Pulicano

Chat

Vacanze a Napoli, la guida del Pulicano

Tanti amici chiamano chiedendomi notizie sugli itinerari napoletani ed allora ho pensato a mettere giù due note, molto personali. Cosa vedere e dove mangiare…

Napoli da visitare:

Complesso Monumentale di San Giovanni a Carbonara ***

E’ un sito troppo spesso trascurato ma uno dei più belli, per me da non perdere.

Galleria Borbonica ***

Napoli ha una doppia vita sopra e sotto. La Galleria Borbonica è una splendida occasione di conoscere Napoli da sotto. Informatevi sulle visite in zattera!

Museo Madre **

Museo di Arte Moderna salvato dalla chiusura con continue esposizioni. Se si riesce ad entrare vale la pena visitare la Chiesa di Donnaregina, annessa al Museo

Cappella Sansevero ****

È un classico, con la sua storia affascinante. Due problemi, il martedì è chiuso e spesso le file sono chilometriche, ma ne vale la pena. È fondamentale prenotarsi con ampio anticipo.

Catacombe di San Gennaro ***

Magnifico esempio di recupero di un patrimonio abbandonato, grazie alla collaborazione tra Padre Loffredo e i ragazzi della Cooperativa La Paranza.

Monastero di Santa Chiara ****

Chiesa e chiostro splendidi!

Ipogeo della Chiesa di Sant’Anna dei Lombardi a Monteoliveto

Di questi giorni la riapertura, veramente splendido.

La Chiesa delle anime Pezzentelle

Vicino a San Gregorio una chiesa con una storia particolare.

San Lorenzo Maggiore ****

La chiesa è molto bella a fianco gli scavi archeologici con tre livelli di ritrovamento: medievale, romano e greco

Museo di San Martino ****

È il Museo di Napoli, c’è tutta la sua storia, i presepi, le carrozze, le gouache, le medaglie, un panorama stupendo, da non perdere.

Museo MANN ***

Completamente restaurato recentemente ha un gran numero di opere straordinarie.

Museo di Capodimonte ***

Il più grande museo napoletano, straordinarie collezioni d’arte e porcellana.

Museo delle arti sanitarie

Museo delle arti sanitarie con la visita alla Farmacia è una chicca che pochi conoscono ma molto bella.

I pastori di Marco Ferrigno

Il più bravo degli artisti del presepe napoletano, Marco Ferrigno, una visita alla sua bottega è un viaggio nel Natale Napoletano.

La grotta di Seiano ****

Un po’ fuori mano, sulla collina di Posillipo ma è un posto magico!

Rione Terra a Pozzuoli ****

Uno spettacolo da non perdere, si entra nel ventre della terra per poi uscire sul mare!

Piscina Mirabilis ****

Un altro sito nei Campi Flegrei da non perdere, inimmaginabile dal di fuori.

Per il cibo:

  • Qualche piccolo suggerimento
    • All’inizio di Posillipo c’è Il Miracolo dei Pesci, **** piccolissimo ristorante di Claudio Virente, pescivendolo di quarta generazione, grande amico, che in pochi anni si è creato una vastissima clientela. Fritto di pesce ottimo, in particolare il polipo è eccellente, parmigiana di pesce bandiera, primi con prodotti di ottima qualità. Crudo superlativo. Per finire le ottime “graffe” fritte, leggerissime. Prenotazione indispensabile. Vi mando io!
    • Vicino alla zona di San Gregorio Armeno c’è
    • Palazzo Petrucci ottimo ristorante sul mare a Posillipo
    • Coco Loco vicino piazza dei Martiri
    • A piazza Vittoria La Masardona *** con Salvatore Piccirillo, alla frittura, perfetto intermezzo allo shopping
    • Vicino al Museo Mann c’è lo Charcutier **** di Salvatore Cautero a Piazzetta Pontecorvo, nata da una piccola bottega per un aperitivo rinforzato di alta qualità, con tanti prodotti campani e non, è diventata la migliore champagneria napoletana. Una chicca da non perdere. Salvatore un amico con grande competenza.
    • Se passeggiate per via Toledo entrate nella Pignasecca per dare un occhio ai mercati di frutta e verdura e del pesce, un vero spettacolo. Un cuoppo di pesce fritto al volo è un ottimo intermezzo
    • JOCA vicino a Piazza dei Martiri ristorante e tapas bar https://www.jocarestaurant.it/
    • Europeo da Mattozzi uno dei più classici ristoranti napoletani un cui gustare i piatti più tradizionali napoletani.
    • Cantine Astroni, se siete appassionati di vino provate ad organizzare una visita a queste cantine sulle pendici del vulcano spento degli Astroni, l’amico Gerardo Vernazzaro vi accompagnerà con grande sapienza. Le vigne sono in un luogo incantevole.
    • La Terrazza del Pulicano: se poi siete fortunati potete provare a trovare posto a casa mia sulla mitica Terrazza!
    • Maison Toledo – Pozzuoli: dopo un giro a Rione Terra è un luogo ottimo per rifocillarsi e stare bene!
    • Casa Turillo caseificio ottimo con il canapaccio ed il latte cotto da provare! Via Provinciale Napoli, 146, 80126 Napoli NA
    • Polyphemos Enoformaggeria Flegrea: a due passi da Rione Terra troverete questo scrigno di golosità, condotto da Valeria Vanacore
    • Caseificio Costanzo, ottimi tutti i latticini a Fuorigrotta Via Lepanto 82.
    • La Carlotteria una fantastica pasticceria in una traversa di via Luca Giordano, ottimi dolci, adoro l’è mono porzioni: da non mancare!

buon soggiorno a Napoli e fatemi sapere come vi siete trovati!

Chat

Ma che Fiorito non avesse del tutto ragione? Fino ad un certo punto… un’idea per il futuro

Ricordo che Paolo Fiorito dopo una partita a Fabriano, l’unica mia vera esperienza da professionsita, lontano da Napoli, mi disse “Roberto, sai qual’è il tuo problema, sei una persona perbene!” Rimasi un po’ scosso, ma dopo un anno e mezzo, quando chiesi di mandare via Ryan Lorthridge, americano lazzarone, come l’avrebbe definito Taurisano, che non contento di fare a modo suo ogni giorno, decise di non giocare una partita per salvare un compagno di scuderia, fui mandato a casa. Rifiutai di dimettermi, non c’era motivo, ma sbagliai subito dopo a non accettare Lugano e probabilmente chiusi lì la mia carriera da coach di squadre senior.

Tornai al mio amato settore giovanile ed in due anni demmo nuova vita alla nostra Alma Mater, la Partenope, triplicando gli iscritti, decisivi furono Sandro Di Falco, giurista di grande valore, con un glorioso passato come giocatore, allenatore e dirigente e Sandro Gelormini, ex rugbista, campione d’Italia con la Partenope, e importante commercialista. Sandro mi diede carta bianca, da amministratore delegato della Polisportiva, chiamò a fare il Presidente Vittorio Brun, della Napoletana Gas e coinvolgemmo di nuovo i soci fondatori, dall’Unione Industriali a tutte le aziende che, nel dopo guerra, ebbero la geniale idea di investire nello sport dando vita alla Partenope per dare un’opportunità di sport ai lavoratori ed ai loro figli.

UNA IDEA CHE POTREBBE AIUTARE A FAR RIPARTIRE LO SPORT IN QUESTO MOMENTO!

Da allora lavorare con i giovani è la mia vocazione, mi spingono gli insegnamenti del professore Salerno, coinvolgo gli amici, i genitori cerco di superare le difficoltà, ma la cometa è sempre quella del professore “Formare i ragazzi collaborando con le loro famiglie “

Ci ritroveremo dopo tutto questo e credo che la responsabilità individuale ed il saper essere farà la differenza, ecco perchè Paolo Fiorito non aveva del tutto ragione!

Chat

I corsi e ricorsi storici

Tra i miei amici di Facebook ho un israeliano, straordinario fotografo, Israel Koper. È lui che mi fornisce molte foto di Pellicani.

Stasera ha pubblicato una foto del lago di Carezza, mi si è aperto un flash. Dopo pochi mesi dalla mia nascita l’ospedale Cotugno mi ha salvato la vita, avevo contratto la difterite, una infezione virale delle vie respiratorie e con la mia mamma fui ricoverato li.

L’estate successiva, e per altre 16 venivo spedito in montagna perché “quell’aria mi faceva bene!”

Il primo anno fu Santa Cristina, il secondo Dobbiaco e poi sempre San Vigilio di Marebbe.

Mamma raccontava sempre di una gita al lago di Carezza e di un passaggio in seggiovia in cui rischia di scivolare giù, fu solo una mantellina presa al volo che mi salvò.

Vedere questa foto stasera, in questo periodo mi ha fatto pensare a quanto la nostra vita sia legata ad un filo.

Chiudo con la frase di Nonna Maria: “Sempre maggior del vero l’idea di una sventura.”

Viva la vita!

Chat

Paolo Maldini, saper essere

Vengo da una settimana di polemiche, proteste “urlate” per tutto.

Dai bambini, ai più grandi, genitori, allenatori, dirigenti, tutti pronti ad additare chi sbaglia.

Pochi a cercare di capire cosa che c’è di buono in ciò che si fa, o pensare a cosa fare per migliorare.

E stasera per caso vedo l’intervista a Paolo Maldini, con i giornalisti che cercano di polemizzare su rigori, ammonizioni, squalifiche. Lui non si scompone e passa oltre.

Da sempre un campione esemplare, in campo e fuori. Suo fratello è stato un buon giocatore di Basket, Paolo può insegnare tanto a tutti noi.

Chat

Villa Glo

www.facebook.com/208547042995688/posts/768281340355586/

Chat

Storie di vita

Ho sempre amato i libri ed i film di reportage dei giornalisti in guerra.

Da Niente e così sia di Oriana Fallaci, che quasi mi portò in Vietnam al film visto stasera “A private war” che si conclude con la sua morte in Siria.

Mi ritorna in mente il mio caro amico Raffaele sopravvissuto ai missili a Beirut ed al rapimento.

I racconti dei coach in Oman, i loro giocatori siriani che provavano ad occupare le case in cui erano stati ospitati come fratelli. La figlia dell’amico coach rimasta paralizzata per la mancanza di medicine. Ricordo ancora le lacrime del papà nel raccontarmi la tragica storia.

Poi stasera vedo il film che racconta della Siria e mi chiedo degli splendidi amici che mi accompagnarono nel viaggio a Damasco. Quanti saranno sopravvissuti? Loro vedevano nel giovane Assad, medico cresciuto in Inghilterra, una speranza.

Come vorrei incontrare gli amici siriani, dei paesi del Golfo e dell’Oman!

Chat

A spasso nel basket di tutto il mondo, noi cosa possiamo fare?

Pomeriggio dedicato al l’aggiornamento, in sequenza vedo lo sfortunato finale dell’Under 20 Femminile, la vittoria dell’Under 18 con il Montenegro, la semifinale in cui la Spagna distrugge la Grecia, con un 2.11 che gioca come un’ala, dopodiché su YouTube occhieggiano altre partite. La finale Under 16 africana tra Mali ed Egitto che vince ma dall’altra parte un numero di atleti 2003 e 2004 impressionante. Incredibile pensarli vicino ai nostri. Ho dato un occhio anche alla finale femminile Under 16, sempre tra Egitto e Mali. A questo punto ricordo il suggerimento di Claudio Crippa e cerco la finale del mondiale Under19 tra USA e MALI. Una partita puramente atletica con un basket semplicissimo, forse i puristi si scandalizzerebbero. Impossibile tirare sotto il canestro del Mali, ufficialmente 12 le stoppate ma a me sembrano molto di più. Un centro del 2002 enorme, un’ala molto interessante ed un piccolo che comanda.

Il mio pensiero della notte: pensando a tutte queste partite, noi non potremo mai competere su questi livelli di atletismo, ma se non miglioriamo in questo aspetto non potremo giocare neanche in Europa, soprattutto dobbiamo migliorare tecnicamente allenandoci di più e, forse, giocando di meno.

P.s. Per la cronaca primo tempo con il Mali sempre avanti poi nel terzo quarto break decisivo con chiusura sul 93-79. Ma il Mali davanti a tutte le squadre europee.

FIBA U19 World Championship

Chat

Grazie ARU!

Una storia lunga a lieto fine.

Per 10 anni è stata la nostra casa per la Serie C ed i campionati di Eccellenza e per tanti ragazzi napoletani.

Sono cresciuti tanti ottimi giocatori ma anche tanti ottimi studenti. Uno di loro oggi è ad Harvard.

Ci ha parlato la straordinaria Alberta Levi Temin, ipnotizzando 300 ragazzi e ragazze.

Due anni fa è stata chiusa per i lavori per l’Universiade, per noi e tanti altri un grande problema. Oggi è di nuovo splendente! C’è un grande merito che va all’ARU, nelle persone dell’ingegnere che ha seguito i lavori ed a Valerio Di Lernia che segue il Basket alle Universiadi ed a tutti quelli che hanno seguito i lavori, mi ritornano in mente le parole di Ciro Borriello, che mi diceva di aver fiducia ed oggi ci siamo!

In un sopralluogo fatto a marzo, Valerio, mi chiamò per seguirlo, si rilevò che il parquet, su di un lato, era danneggiato dalle perdite d’acqua, ed i canestri non erano più idonei.

Sono stati bravissimi ed hanno realizzato questo splendore che speriamo venga riconsegnato agli sportivi e preservato dall’incuria!

Grazie ARU, grazie a tutti!

Chat

Napoli oggi

I dolori ci portano vicino alle emozioni. Stamattina sono stato svegliato da un messaggio che mi annunciava la morte di Enzo Caserta. Un’amica molto vicina alla famiglia, un esempio classico della comunione morale tra le persone che vivono Napoli.

Mi sono ritrovato dopo 20 giorni a vivere una grande perdita. Ho passato la giornata a ricordarlo a leggere le testimonianze di quelli che lo hanno conosciuto.

Nel pomeriggio sono andato al Policlinico per salutarlo. Nel padiglione 20 c’erano tanti ragazzi che studiavano, bellissimo. Ho chiesto dove fosse la sala mortuaria ed una ragazza con gentilezza me l’ha indicata. Sono sceso nell’ade, un cunicolo sgangherato, passando davanti ad un ufficio dove due persone urlavano e sono arrivato in una grande stanza. Ho chiesto L informazioni e mi hanno indirizzato in una sala dove due salme aspettavano, coperte in parte, su di un marmo che un medico desse il permesso di ricomporli in una bara. Lo aspettavano dalle 13… è arrivato alle 17.30!

Non lo avevo riconosciuto, quando mi hanno detto che era lui sono rimasto senza parole. Finalmente, ricomposto nella bara, ha ripreso le sue sembianze dell’uomo che in tanti hanno ricordato oggi.

Pupa, l’inseparabile compagna di una vita, sembrava volerci consolare. C’era Peppe Barra con la moglie, amici di una vita nel basket, mi ha chiamato un amico della FIGC, tantissimi hanno scritto. Ma io sono rimasto senza parole per questa nostra città.

Non avevo voglia di tornare a casa ed ho deciso di cercare un negozio, ho fallito un paio di volte per poi arrivare. L’ho trovato alla fine, superando le follie di Google Maps, in via Solimena, nel palazzo sede della mia alma Mater, l’Oriens Napoli. Un tuffo nella Napoli più vera, due persone splendide che amano il loro lavoro, che vivono con passione.

Sono uscito ed un forte aroma “dolciastro” mi ha assalito, mi sono girato intorno e ho visto un gruppo di giovanissimi, dai 13 ai 15 anni, che si passavano uno spinello. Ero a 50 metri da via Luca Giordano. Sono vecchio? Anagraficamente ho quasi 66 anni ma vivo tra i giovani, sportivi, che, forse stressiamo, come dice qualcuno, ma non vivono così. Io credo in Napoli, nei nostri ragazzi, in un futuro diverso!

Chat

Ciao Enzo

Era il 1973, dovevo far omologare il campo dei gesuiti a via Petrarca, andai al Coni a Santa Maria degli Angeli a parlare con il professor Salerno che mi presentò Enzo Caserta. Da allora ho avuto contatti sempre più forti con lui.

Per me erano il Basket, da quando in A li seguivo con la Partenope, non c’era partita a cui mancassi. Il campionato, le due Coppe Italia, la Coppa delle Coppe, e poi ci arrivai davvero in Partenope, accompagnato da un altro grande che ci ha lasciati, Salvatore Furnari.

Nel 1975 iniziai ad allenare la squadra Ragazzi B ed il mini basket.

Enzo era apparentemente burbero, uomo-società come pochi, preferiva attrarre su di se tutti gli scontri pur di proteggere la società ed il presidente. Anche io ebbi contrasti con lui ma alla fine tornava sempre il sereno.

Conosceva il regolamento come pochi, trovava sempre una soluzione, mille battaglie vinte con lui.

Quando la società passò al l’ingegner De Piano lui divenne il suo braccio destro, le decisioni tecniche le prendevano gli allenatori e lui operava. Antesignano del dirigente moderno! Una linea precisa che purtroppo oggi è spesso dimenticata: la proprietà che decideva budget ed obiettivi, l’allenatore che indicava le linee tecniche, scegliendo staff e giocatori, il DS che organizzava e conduceva la società senza interferire sul tecnico. Si vestiva spesso dei panni del cattivo per il suo presidente che poteva poi intervenire per mediare. Il PalaBarbuto è un po’ una sua creatura. Me lo ricordo con la Giulietta Sprint Veloce e, gli ultimi anni, con la sua 500.

Veramente simbolo di un mondo che non c’è più ma con intuizioni di modernità che noi tutti che lo abbiamo amato gli riconosciamo.

Mille ricordi mi passano davanti, dalle vittorie e sconfitte sui campi, alla sua maniacale precisione nelle trasferte: credo che non mangio più paillard e scaloppine da quando nel 1989 ho lasciato il Napoli Basket! Era il menu fisso con la pasta al pomodoro ed il riso all’inglese.

Ricordo il 1986 quando riuscimmo a convincere il Tau, suo coetaneo, a tornare, due anni splendidi dopo l’incubo della retrocessione della stagione precedente con me in panchina ma con Enzo e l’ingegner De Piano sempre a sostenermi.

Aveva avuto un ottimo passato come arbitro di Ok calcio fino alla serie A, era stato segnalinee del grande De Robbio, continuò per anni a fare l’osservatore per la FIGC.

Passó per l’avventura di Gianni Montella dalla B alla A2, ed in quella occasione ci rimise personalmente. Bello vedere stamattina, tra i primissimi, un saluto di Paolo Prato, torinese a quell’anno giocò a Napoli.

L’ultimo suo passaggio fu con il Napoli Basket di Mario Maione, come sempre eccezionale nel ruolo di segretario generale, perfetto nei rapporti con Federazione e Comune.

Chiusa quell’esperienza rimase sempre vicino a noi figli suoi nel basket, tutti quelli che gli sono stati vicini e lo hanno conosciuto da vicino. Ogni tanto mi chiamava per sapere come andavano le cose. Mi chiedeva del suo pronipote, non lo ha mai visto giocare, ma era felice quando gli dicevo che era come lui, silenzioso, concreto, non si arrendeva di fronte a nulla per raggiungere i suoi sogni.

Si è spento a 86 anni con a fianco la sua Pupa, compagna affettuosa di una vita, e con le persone che lo hanno conosciuto ed apprezzato diventandone figli e nipoti adottivi, molto più giovani lo adoravano ed assistevano come un papà. Ma resterà sempre il nostro Enzo, con il suo splendido sorriso.