La Memoria nel presente

10426772_10152536616899047_8105166545993473800_nIn occasione della festa di chiusura di Vivi Basket che si è svolta a maggio 2014 ci era venuta a trovare Alberta Levi Temin, ebrea, novantaquattrenne, mamma di un mio caro amico, scampata ai rastrellamenti nel 1942.

Ho pensato che la sua testimonianza avrebbe potuto aiutare a crescere i nostri ragazzi.

La accompagnai al centro del campo ed iniziò a parlare. Siamo rimasti tutti ipnotizzati. I bambini, anche più piccoli, ascoltavano con grande attenzione, affascinati dalle sue parole. La realtà dura del suo racconto in palestra è esplosa:

«Io sono ebrea ma questo non fa nessuna differenza, Io non sono un’eroina, io mi sono salvata ma la mia gioventù è stata molto dolorosa. Ho perso tante persone care. Per quarant’anni non ho parlato. Ma qualcuno ha osato dire che i campi di eliminazione non c’erano stati. Non ce l’ho fatta più ed ho cominciato a parlare.

La vita è bella e bisogna viverla con gioia, e deve essere bella per tutti. Se avete un compagno di banco, di gioco, di studi, che è diverso da voi, che parla una lingua diversa, che ha un altro colore, lui è uguale a voi, perché siamo tutti uguali nel genere umano».

Perché la memoria deve essere testimoniata nel presente, in un momento in cui invece sta diventando normale essere contro: sud, nord, immigrati, cristiani, musulmani, bianchi, neri, gialli. Non ci si rende conto che non c’è grande differenza da ciò che è successo in quei terribili anni. Perciò dobbiamo ricordare, dobbiamo pensare. Altrimenti la giornata della memoria diventa una delle tante ricorrenze di maniera.

Una risposta a “La Memoria nel presente

  1. Questa signora seduta al centro della palestra e che trasmette ai bambini, ai ragazzi ed ai giovani concetti sani e profondi in modo semplice ed efficace raccontando parte della sua vita, VALE MILLE VOLTE DI PIÙ di tutte le possibili partite esordienti, e non solo, con genitori al seguito che il più delle volte DANNO DI LORO STESSI UNO SPETTACOLO PIETOSO che scaturisce unicamente dal LORO EGOISMO, DALLA LORO IGNORANZA E DALLA LORO PERENNE FRUSTRAZIONE. Bravo Roberto!!!
    Un caro saluto, Cesare

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