Coach Valerio Bianchini riporta la sua esperienza in Libano, sport linguaggio di pace.
Nella mia concezione del basket come viaggio, ho allenato una stagione in Libano incuriosito dal mondo arabo. Il Libano è un’incredible mosaico di religioni diverse. Due rami fondamentali, Cristianesimo e Islam, si suddividono in tante comunità diverse anche abbastanza ostili all’interno della stessa fede. Nella mia squadra avevo giocatori di diverse devozioni: cristiani, maroniti, copti ecc, e mussulmani sciiti, sunniti e di altre appartenenze, in conflitto più o meno dichiarato e tuttavia, quando quei ragazzi indossavano la maglia ed entravano sul campo di basket, ogni differenza scompariva, e restava solo lo spirito di squadra, la fratellanza sportiva, la solidarietà di appartenere a una comunità speciale che se ne fregava delle fedi diverse. Là ho capito l’importanza dello sport in tempo di pace e più di tutto l’importanza di essere “squadra”.




