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Giocare a zona…

Argomento molto controverso, soprattutto quando a giocare a zona sono i piccolissimi, in Italia a qualunque livello la si faccia è diventato sinonimo di cattiva gestione!

Vi confesso che io non condivido e mi spiego: ho allenato e visto crescere tanti giocatori in Italia ed a livello internazionale in questi oltre 40 anni di basket, e non penso che sia quella la strada da seguire.

Le nostre squadre di piccoli non giocano a zona ma credo anche che ognuno sia libero di fare ciò che vuole nella sua palestra, alla fine sarà il campo a dare un giudizio.

Negli USA, dove il basket lo hanno inventato, nessuno si preoccupa se dalle  elementari all’NCAA qualcuno utilizza la zona (anche se lì c’è una differenza sostanziale, cioè il tempo per andare a canestro è di 45 secondi; in alcuni Stati non c’è un limite, ma sicuramente non ci sono i 24 secondi come in Italia).Anche l’NBA l’ha liberalizzata nel 2002.

In Italia, un paese in cui le leggi sono fatte per fermare i furbi e non per risolvere i problemi, la discussione è sempre aperta. Vi confesso che anch’io prima ero contrario, ma con il passare degli anni (a quasi 61 anni sono maturato…) penso che non sia certo quello il problema.

Senza fare troppe filosofie, come diceva il mio maestro Mirko Novosel, credo che attaccare la difesa a zona sia una opportunità per imparare più facilmente a passarsi la palla, ad occupare gli spazi liberi, ad utilizzare i fondamentali con e senza palla, il rimbalzo d’attacco innanzitutto!

D’altra parte, a livello evoluto, è una buona strategia giocare a zona contro una squadra egoista, che non ama passarsi la palla e che cerca di giocare sempre in penetrazione senza utilizzare il gioco interno. Un paio di settimane fa, un nostro ex allenatore, ha vinto un’importante partita, in un campionato nazionale, proprio utilizzando questa strategia per rompere la formula di gioco della squadra avversaria.

Nel nostro piccolo, la settimana scorsa, allenando insieme ad Antonio Garofalo, un gruppo Under 13 Elite, sapevamo di dover incontrare una squadra che utilizza zone di vario tipo. Ci siamo chiesti: cosa fare? Sicuramente, ci sono tante cose da insegnare, per cui non si ha il tempo per spiegare cosa sia una zona e come attaccarla. Ci siamo inventati un esercizio di riscaldamento: giocare 3 contro zero, 4 contro zero e 5 contro zero per cercare gli spazi vuoti contro… 5 sedie!  D’altra parte a questa età la zona non è  certo molto più mobile… L’obiettivo era passarsi la palla e muoversi occupando le zone libere dalle sedie, fuori dai tre punti e nell’area dei tre secondi. Abbiamo dedicato grande attenzione all’uso dei fondamentali con e senza palla, è stato un buon esercizio di collaborazione tecnica e tattica.

Domenica scorsa, dopo un primo tempo equilibrato, all’inizio del terzo quarto abbiamo dovuto affrontare sia la zona che una difesa super contenitiva. I nostri avversari dopo la vittoria di 35 punti nella gara di andata non si aspettavano queste difficoltà. Ma i nostri ragazzi hanno reagito bene: con due tagli, in post basso e in post alto, abbiamo saputo trovare sempre buoni tiri; al loro lungo che stazionava in area per difendere la zona ha risposto un nostro giocatore che ha saputo trovare gli spazi lasciati liberi (con un’ottima percentuale, 3 su 4); abbiamo sempre cercato molto il contropiede. Alla fine abbiamo vinto di tre punti, grande gioia (ed un divario di 38 punti tra andata e ritorno).

Sia chiaro, non penso che abbiamo risolto tutti i nostri problemi, ma per i ragazzi è stata una bella soddisfazione. Il loro miglioramento passa attraverso il lavoro quotidiano in palestra, svolto sui fondamentali tecnici e tattici, dal guardare, parlare, mantenere viva l’attenzione per tutto il tempo dell’allenamento.

Da un paio di mesi i ragazzi quando entrano in palestra non fanno tiri strani per prepararsi all’allenamento, perché hanno tre esercizi di tecnica di tiro: glielo stiamo insegnando e lentamente iniziamo a vedere i frutti di questo lavoro.

Il futuro ci dirà dove potremo arrivare, ma una cosa è certa, è inutile lamentarsi della zona e di chi la utilizza: pensiamo ad insegnare a giocare ad i nostri ragazzi, il tempo ci darà ragione!