Il Pulicano

Come nasce questo mio nome? Storia lunga, legata alla mia “capacità” di riuscire ad ascoltare tutto. Mario Blasone, mi prendeva in giro perché anche se lontano ed impegnato a fare altre cose, riuscivo a sentire quello che dicevano altre persone. Gli recitai il detto napoletano “tene e recchie e  pulicano“, Qui nacque il Pulicanoeravamo a Mannheim e ci trovammo a passare vicino ad una fontana con dei pellicani: da allora divenni O’ Pulicano.

Ma come nasce questo detto napoletano? C’è una doppia spiegazione, la prima legata all’animale e ad una allegoria spesso usata nell’iconografia classica cristiana. Il pellicano è un uccello che vive in Europa orientale, in Asia sud-occidentale e in Africa, a cui si attribuisce sin dal medioevo un importante significato allegorico. Il fatto che i pellicani adulti curvino il becco verso il petto per dare da mangiare ai loro piccoli i pesci che trasportano nella sacca, ha indotto all’errata credenza che i genitori si lacerino il torace per nutrire i pulcini col proprio sangue, fino a divenire “emblema di carità” (O. Wirth). Il pellicano è divenuto pertanto il simbolo dell’abnegazione con cui si amano i figli. Per questa ragione l’iconografia cristiana ne ha fatto l’allegoria del supremo sacrificio di Cristo, salito sulla Croce e trafitto al costato da cui sgorgarono il sangue e l’acqua, fonte di vita per gli uomini.

La seconda spiegazione nasce  da un fraintendimento popolare, in cui si vuole tradurre “tenere le orecchie di pellicano”. Quest’ultima traduzione non è né corretta né attendibile e ciò per due ordini di motivi a Napoli Pellicani non si sono mai visti, non risulta che questi animali abbiano udito finissimo.

E allora come nasce questo proverbio? Questo modo di dire viene usato sia per indicare chi sia dotato di udito finissimo, sia – piú spesso – per indicare coloro che stiano sempre, con l’orecchio teso attenti ad ascoltare ciò che accade a loro intorno, vuoi per informarsi, vuoi per non lasciarsi cogliere impreparati, comportandosi alla medesima stregua degli antichi esattori pubblici: detti “pubblicani” erano quelli che nell’antica Roma, prendevano in appalto la riscossione delle imposte pubbliche, come esattori di tasse i pubblicani dovevano tener le orecchie tese, pronti ad ascoltar qualunque cosa venisse detta in giro sul conto di chiunque, per non lasciarsi sfuggire un eventuale contribuente. [Raffaele Bracale] Quindi probabilmente l’origine di questo modo di dire è molto meno poetica, ma a me piace più legare al pellicano ed alla sua immagine, le mie “recchie ‘e Pulicano”.

Chi è Roberto di Lorenzo?

2 risposte a “Il Pulicano

  1. possibile una terza ipotesi: Pulicane personaggio dei poemi cavallereschi medioevali, metà uomo metà cane (generato da una mastina). La butto lì senza prendere posizione per quest’ultima né per le prime.

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