L’ho sfiorato nella mia infanzia, mi piace il suo essere diretto, concordo nel non comprendere i criteri con cui viene stilata questa graduatoria. Napoli è certamente ciò che descrive Erri ma, purtroppo, tanto altro di poco funzionale. Difficile avere risposte certe, un servizio pubblico inaffidabile, insomma non saremo al 107* posto su 110 ma vivere a Napoli è veramente scoraggiante. Da turisti si resta abbagliati, a lavorarci è quasi impossibile. Un’altra nota: tanti imprenditori puntano sull’immagine di Napoli ma si guardano bene ad investire nei veri problemi di Napoli, valutano molto più produttivo investire sull’apparenza che sul cambiare lo status quo!
“Ecco come Erri de Luca sintetizza mirabilmente il concetto:
“Ignoro i criteri di valutazione ma dubito che siano adeguati allo scopo. C’è qualità di vita in una città che vive anche di notte, con bar, negozi, locali aperti e frequentati, a differenza di molte città che alle nove di sera sono deserte senza coprifuoco. Considero qualità della vita poter mangiare ovunque cose squisite e semplici a prezzi bassi, che altrove sarebbero irreali. Considero qualità della vita il mare che si aggira nella stanza del golfo tra Capri, Sorrento e Posillipo. Considero qualità della vita il vento che spazza il golfo dai quattro punti cardinali e fa l’aria leggera. Considero qualità della vita l’eccellenza del caffè napoletano e della pizza. Considero qualità di vita la cortesia e il sorriso entrando in un negozio, la musica per strada. Considero qualità della vita la storia che affiora dappertutto. Considero qualità della vita la geografia che consola a prima vista, e considero qualità della vita l’ironia diffusa che permette di accogliere queste graduatorie con un “Ma faciteme ‘o piacere”.
Per consiglio, nelle prossime statistiche eliminate Napoli, è troppo fuori scala, esagerata, per poterla misurare.”





Concordo pienamente. Napoli è UNICA, è fuori da ogni tipo di graduatoria, non ci sono termini di paragone, non può essere “misurata”.
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