Tra i miei amici di Facebook ho un israeliano, straordinario fotografo, Israel Koper. È lui che mi fornisce molte foto di Pellicani.
Stasera ha pubblicato una foto del lago di Carezza, mi si è aperto un flash. Dopo pochi mesi dalla mia nascita l’ospedale Cotugno mi ha salvato la vita, avevo contratto la difterite, una infezione virale delle vie respiratorie e con la mia mamma fui ricoverato li.
L’estate successiva, e per altre 16 venivo spedito in montagna perché “quell’aria mi faceva bene!”
Il primo anno fu Santa Cristina, il secondo Dobbiaco e poi sempre San Vigilio di Marebbe.
Mamma raccontava sempre di una gita al lago di Carezza e di un passaggio in seggiovia in cui rischia di scivolare giù, fu solo una mantellina presa al volo che mi salvò.
Vedere questa foto stasera, in questo periodo mi ha fatto pensare a quanto la nostra vita sia legata ad un filo.
Chiudo con la frase di Nonna Maria: “Sempre maggior del vero l’idea di una sventura.”
Viva la vita!




