Giocare a zona, post scriptum

Devo fare una piccola aggiunta alle mie argomentazioni sull’uso precoce della difesa a zona nei campionati giovanili di basket. 

È chiaro che non si può perdere troppo tempo ad insegnare un sistema di gioco adatto alla zona, quindi al lavoro per migliorare il tiro ed al gioco senza palla, si deve aggiungere:

  • l’idea di andare a rimbalzo d’attacco,
  •  educare i ragazzi a corrette scelte di tiro, nel senso di prendere tiri in buon equilibrio di squadra, 
  • curare il recupero difensivo, per chiudere il contropiede, 
  • incrementare la pressione difensiva per cercare di giocare in soprannumero.

Ma certamente al mio esercizio con le sedie, di cui ho parlato nel precedente articolo, dovrò inserire una sedia che segue ad uomo un giocatore, così saremo pronti a giocare anche contro la box and one! 

A parte gli scherzi, c’è poco da fare, solo con il lavoro tecnico e mentale si può far comprendere ai ragazzi che anche questa strana cosa è superabile. 

Mentale, perché quando un ragazzo di 13 anni ti chiede:

Perché non mi fanno giocare e mi tirano per la maglia?

devi fargli comprendere il senso del nostro lavoro, fargli capire che se si muove in continuazione ci saranno difficoltà per gli avversari e vantaggi per i compagni e, probabilmente, si noterà che la maglia viene trattenuta!

Quindi, anche se alla fine della partita avremo perso, si torna in palestra per allenarci, ma consapevoli però di aver vinto qualcosa, di averci guadagnato qualcosa: e cioè che abbiamo perso con uno scarto minore rispetto alla gara di andata e che siamo migliorati nell’affrontare una difesa a zona, cosa che sicuramente ci servirà per le prossime partite.

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